Ecco un articolo-intervista tratto da "La Repubblica" nel quale Luc Desfaugeres, 48 anni e da 3 attore che veste la mascotte Prezzemolo, parla dell'amore che prova per il suo lavoro e delle difficoltà tecniche dell'indossare un costume peluche.
«TUTTI possono mettersi addosso una maschera e fare un personaggio, ma se non ci metti il cuore in quello che fai sei solo un costume senza niente dentro».
L' accento francese è molto marcato ma si capisce benissimo quello che vuole dire Luc De Augeref, (in realtà il cognome corretto è Desfaugeres NDR) 48 anni, da tre nei verdi panni di Prezzemolo, il draghetto che accoglie i visitatori di Gardaland.
Non è un lavoro semplice ma le soddisfazioni sono garantite.
Quando si trasforma in Prezzemolo Luc diventa un' altra persona, proprio come un attore.
«Devo interpretare il personaggio con il suo particolare carattere. Prezzemolo ad esempioè intelligentee furbo, ma non troppo serioso. Gli piace giocare e fare scherzi.
E ovviamente è diverso dagli altri personaggi, per esempio non è goffo e un po' sciocco come Pippo e nemmeno serio come Topolino».
Il rigorosissimo obbligo al silenzio complica le cose ma ci sono un paio di trucchi che aiutano, soprattutto con i bambini, neanche a dirlo, i veri "clienti" di Luc.
«Se per esempio ti avvicini ad un bimbo piccolo devi abbassarti al suo livello per non spaventarlo e poter interagire con lui. Poi non tutti si comportano allo stesso modo.
Ci sono quelli che vogliono stare sempre con Prezzemolo, tenergli la mano, tanto che è difficile staccarli. Altri invece hanno paura, allora tu non devi avvicinarti e se scappano devi far finta di scappare anche tu, se piangono fai lo stesso.
Ci vuole un poco di psicologia, se ti comporti come loro si calmano e si incuriosiscono». Piccoli trucchi imparati nei diversi parchi in cui Luc ha lavorato, per citarne uno Disneyland Paris dove lui era Tigro, l' amico leale di Winnie the Pooh.
«Faccio l' animatore da sempre, da quando avevo 18 anni, e ho sempre saputo che era quello che volevo fare nella vita.
Dopo il diploma in animazione infantile ho fatto anche altro: un po' di teatro, piccole parti al cinema, ma la verità è che sono nato per fare questo lavoro.
Da tre anni sono qui a Gardaland ed è davvero bello. La soddisfazione di questo lavoro sono i bambini e il rapporto che si crea. Loro ti vedono come qualcosa di magico».
Fino a una certa età, almeno.
Arriva prima o poi il momento in cui anche Prezzemolo, assieme a Babbo Natale, finisce nello sgabuzzino dei sogni svelati. «Ci sono dodicenni ancora convinti che Prezzemolo sia vero, ma generalmente a sette, otto anni i bambini non ci credono più».
E, proprio quando si realizza che dentro al personaggio c' è una persona, nasce in tutti, indistintamente, la stessa domanda: ma quanto caldo fa in quello scafandro peloso? «Il costume è pesante ed è difficile respirare. Sì, fa davvero tanto caldo.
Si suda tantissimo: per questo bisogna bere molto prima di iniziare a lavorare e appena si finisce il turno.
Per evitare di disidratarsi».
Tutti gli animatori in costume del parco alternano 30 minuti di lavoro a 30 di riposo.
Come non bastasse c' è anche tutta una serie di questioni tecniche e di rischi professionali ai quali non si può sfuggire.
«Devi stare attento a molte cose: se qualcuno fuma stagli alla larga, perché potrebbe essere pericoloso, ma anche se un ragazzo ha una bibita devi fare attenzione, perché potrebbe sporcarti il costume». Il futuro per un drago verde?
«Non sono assolutamente stanco del mio lavoro, mi diverto ancora tantissimo ma mi piacerebbe diventare capo animatore e insegnare agli altri animatori a interpretare Prezzemolo. Perché farlo bene non è così semplice come sembra. Quando indossi un costume sei un sogno che prende vita e per farlo devi provocare reazioni, emozionare e metterci il cuore».
Link: La Repubblica